Burrosalato : l'Europa in fondo a destra, chicchi di grano e Proust
burrosalato è una rassegna stampa delle principali notizie sulla Francia.
Da Parigi Daniel Peyronel
Mes chers compatriotes,
Le cattive abitudini non muoiono mai. Quelle buone invece, nascono, muoiono e risorgono. È forse questo il senso della vita? Chi può dirlo. Intanto ricominciamo con la buona abitudine di leggere burrosalato una volta a settimana.
Sono appena scoccate le 07:00 di martedì 9 aprile 2024. Il rintocco delle campane mi fa pensare ad un pezzo letto su Le Dauphiné libéré, un quotidiano regionale che mi è capitato tra le mani durante le vacanze di Pasqua nel sud della Francia.
L'articolo descriveva il pessimo stato di salute delle chiese francesi e la mancanza di fondi per mantenerle e ristrutturarle: un patrimonio immenso che rischia di sbriciolarsi davanti ai nostri occhi. Tutto normale, direte voi, nel paese laico per antonomasia. E invece no. Qui più che altrove, si tratta di un vero e proprio bene pubblico in rovina.
Sui 100 000 luoghi di culto sparsi in tutto il paese, 40 000 sono chiese appartenenti ai comuni. Questa particolarità francese è figlia della Rivoluzione, quando lo Stato si è impossessato dei beni del clero. Ma ora i comuni non hanno più soldi. Risultato: quasi 5 000 chiese scompariranno entro il 2030.
Un dramma particolarmente diffuso nelle campagne. In quei paesini rurali che si leggono al contrario da quando sono esplose le proteste degli agricoltori lo scorso gennaio. Quei territori che trainano ora l'ascesa dell'estrema destra alle prossime elezioni europee.

Garies, nei pressi di Toulouse, è uno dei tanti villaggi dove gli agricoltori, per esprimere la loro contrarietà, hanno girato il cartello stradale. Fonte: © Wikimedia Commons/Luka Martin 01
1_Il delfino di Francia_
Classe 1995, taglio pulito, fisico scultoreo e sorriso Mentadent: Jordan Bardella è il nuovo beniamino dei francesi. Eletto a capo del partito di estrema destra di Marine Le Pen, il Rassemblement National (RN), nel 2021, il giovane ventottenne cavalca l'onda dei sondaggi che lo danno ampiamente in vantaggio sugli avversari alle prossime elezioni europee, a giugno 2024.
Nato e cresciuto in una famiglia italo-francese a Drancy, nel cuore della banlieue parigina, Bardella gira la Francia in lungo e in largo, sottraendosi al confronto con i suoi avversari e soprattutto senza un vero e proprio programma da difendere. "Non ho paura, ve lo assicuro", spiega ai giornalisti di Le Monde tra due bancarelle a Cambrai, riferendosi al suo programma elettorale, "ma non obbedisco ai richiami dei giornalisti. Decideremo noi quando vogliamo confrontarci. La nostra strategia è buona e intendo perseguirla fino alla fine".
Alle sue spalle intanto, il duello tra la maggioranza liberale di Macron e i socialisti si infiamma. Valérie Hayer, l'eurodeputata relativamente sconosciuta scelta da Macron per guidare la maggioranza non convince. Raphaël Glucksmann, il candidato socialista, si avvicina pericolosamente e in sole due settimane ha fatto un balzo in avanti di 4 punti. La Glucksmania, come la definiscono i giornalisti di BFM, potrebbe rivelarsi una bolla, ma anche uno spunto interessante per riunire la sinistra post-Mélenchon.
I due inseguitori avranno modo di convincere gli elettori durante il secondo dibattito tra tutti i candidati tranne uno (indovinate chi?), organizzato da France 24 e la radio RFI mercoledì 10 aprile alle 19:00.
Tra i due litiganti il terzo gode ?
Saranno le urne a deciderlo.
2_La sovranità appartiene al grano_
Se c'è un elettorato che ogni partito politico francese coccola in vista delle elezioni europee, è quello degli agricoltori. Dopo aver messo a fieno e a fuoco per quasi tre mesi la Francia e Bruxelles, sede delle principali istituzioni europee, gli agricoltori hanno ottenuto una prima vittoria.
Mercoledì 3 aprile, il ministro dell'agricoltura Marc Fesneau ha svelato i contorni della nuova legge "di orientamento per la sovranità agricola e il rinnovamento delle generazioni in agricoltura", promessa da Macron all'inizio del secondo mandato.
Dal nome arzigogolato della legge emergono subito i due grandi mali che colpiscono il settore agricolo e a cui il governo vuole porre rimedio: la perdita di competitività dell'agricoltura e dell'allevamento francese rispetto, per esempio, al grano ucraino o ai bovini sudamericani e l'incognita del futuro.
Prima potenza agricola dell'Unione europea, la Francia ha perso 100 000 fattorie e aziende agricole negli ultimi 10 anni. Solo un assaggio dell'ecatombe che potrebbe colpire il settore nei prossimi 10 anni, quando un terzo degli agricoltori andrà in pensione.
Una tendenza che però non dispiace ai grandi gruppi e proprietari terrieri che possiedono quasi il 40% dei terreni agricoli e concentrano nelle loro mani gran parte degli aiuti europei della Politica agricola comune (PAC).
Il testo della legge, composto da 19 articoli, verrà discusso all'Assemblée Nationale a maggio e al Senato a giugno.
3_Fast fashioff_
Dopo il Nutriscore, il celebre semaforo alimentare introdotto in Francia nel 2021 e decisamente poco apprezzato in Italia, arriva direttamente dal ministero della Transizione ecologica la nuova "etichetta" eco-responsabile.
L'ecobalyse è un portale per calcolare l'impatto ambientale dei capi d'abbigliamento, gia disponibile nella sua versione beta: potete testare anche voi cliccando qui.
L'idea del governo è quella di rendere il consumatore più consapevole delle emissioni generate dal settore della moda e in particolare dalla fast fashion. Più il punteggio è alto e più quella maglietta è dannosa per l'ambiente.
Non si direbbe, ma sbrogliando un po' la matassa dell'industria tessile si arriva ad un dato sorprendente: l'8% delle emissioni globali di CO2 sono dovute alla produzione di vestiti. Per rendere più chiaro il come e il perché, vi consiglio le infografiche dell'ADEME, l'agenzia dell'ambiente e dell'energia francese.

"L'industria tessile nel mondo", una delle cinque schede dell'ADEME dedicate alla questione. Fonte: © ADEME
4_PFAS: l'inquinante eterno_
Cosa hanno in comune le padelle antiaderenti, i cosmetici, le tute da sci e le vernici?
Tutte contengono PFAS, le sostanze per- e polifluoroalchiliche, per gli amanti della chimica, noti anche come "inquinanti eterni". In commercio dagli anni 40, i PFAS comportano una serie di gravi rischi per la salute, come l'aumento di certi tipi di tumore (reni, testicoli...) e la riduzione della fertilità, oltre che causare danni permanenti all'ambiente.
A sorpresa, l'Assemblée Nationale ha approvato un disegno di legge proposto dal deputato ecologista della Gironda, Thierry Mariani giovedì 4 aprile, per vietare l'uso dei PFAS nei prodotti non essenziali dal 1°gennaio 2026.
Un progetto "inefficace, sterile e controproduttivo" si è inalberato il ministro dell'Industria Roland Lescure, secondo cui non esistono dati scientifici che proverebbero la tossicità dei PFAS negli utensili da cucina.
Di opinione opposta e contraria la giovane attivista Camille Etienne, autrice del documentario Toxic Bodies, disponibile gratuitamente su YouTube.

Il documentario Toxic Bodies denuncia l'omertà di alcune imprese che erano a conoscenza dei danni alla salute arrecati dai PFAS contenuti nei loro prodotti. Un modus operandi che suona familiare? Fonte: © YouTube.
5_Tutta mia la Francia*_
* o quasi.
Per soli 49 euro al mese, i giovani fino ai 27 anni potranno viaggiare su tutti i treni regionali francesi. Solo durante i mesi di luglio e agosto. Ed escludendo l'ïle-de-France, la regione di Parigi.
Dopo il successo del Deutschlandticket, il biglietto universale a 49 euro mensili introdotto dalla Germania, utilizzabile da chiunque e per tutto l'anno, anche sui mezzi del trasporto pubblico locale, la Francia propone la brutta copia del dispositivo.
L'esclusione dell'Île-de-France sarebbe dovuta a dei motivi tecnici di incompatibilità del sistema, dicono dalla regia, e dal costo - il Pass Navigo, valido in tutta la regione, costa da solo quasi 90 € - anche se dietro le quinte, le malelingue bisbigliano che il motivo vero è di evitare di seminare il caos nei trasporti della capitale durante le Olimpiadi.
Critiche a parte, questo "Pass rail" permette a circa 700 000 giovani francesi di viaggiare a meno di 50 € sui regionali francesi: "un sistema di tariffazione sociale per i giovani grazie al quale possono scoprire tutte le regioni del nostro bel Paese", ha spiegato Patrice Vergriete, il nuovo ministro dei trasporti francese.
_Da non perdere_
La Madeleine di Paris
Non sarà la più bella chiesa di Parigi e non lo sarà mai, ma contrariamente a quelle di campagna almeno lei non scomparirà. Anzi, è stata ristrutturata come si deve. La facciata della chiesa della Madeleine, a due passi da Place de la Concorde, torna a riflettere la luce del sole dopo essere rimasta impacchettata per tre anni. Un bel pacchetto, che ha permesso al comune di finanziare, grazie alle pubblicità giganti esposte, 8 dei 10 milioni di euro necessari alla ristrutturazione.
Un dato curioso se come me, vi chiedete spesso quanto costano quelle pubblicità giganti sulle facciate dei più bei monumenti del mondo.
Inaugurata nel 1842, la Madeleine aveva già subito un importante restauro del tetto tra il 2000 e il 2005. Per gli altri tre lati dell'edificio, il comune deve stanziare 20 milioni di euro, di cui 5 sono già stati trovati grazie al bel gesto di questa anziana benefattrice.

Il risultato di tre anni di lavoro e oltre 10 milioni di euro. Fonte: © Ville de Paris.
_La parola del giorno_
La Madeleine de Proust
Una madeleine tira l'altra.
Forse avete già sentito qualcuno esclamare: "questa è la mia madeleine de Proust", senza sapere bene cosa rispondere. A me è successo.
Per i francesi la madeleine di Proust è quel profumo, sapore, paesaggio che ti risveglia dei ricordi involontari, delle sensazioni di un momento del passato. Una specie di nostalgia sensoriale risvegliata inconsciamente.
Forse è più chiaro se spiegato direttamente da Proust, nell'estratto del romanzo Dalla parte di Swann:
"Et tout d'un coup le souvenir m'est apparu. Ce goût c'était celui du petit morceau de madeleine que le dimanche matin, à Combray (parce que ce jour-là je ne sortais pas avant l'heure de la messe), quand j'allais lui dire bonjour dans sa chambre, ma tante Léonie m'offrait après l'avoir trempé dans son infusion de thé ou de tilleul. La vue de la petite madeleine ne m'avait rien rappelé avant que je n'y eusse goûté".
_Grazie _
per aver assaggiato tutto burrosalato anche oggi! Sono Daniel Peyronel, giornalista scientifico nato a Torino e ormeggiato a Parigi dal 2018. Scrivo di clima, geopolitica e Francia. Cercare le notizie, spremerle e mescolarle in questo breve concentrato di attualità mi diverte. Spero che per te sia lo stesso! Se hai saltato dei punti non ti preoccupare, se alcune notizie non ti interessano proprio è normale. Quello che conta è che ti sia rimasto un sapore, un ricordo della Francia e che, quando ne sentirai la voglia, potrai trovarmi qui, nella tua mail, ogni martedì. A presto!

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